La Rete Per La Sovranità Alimentare in Emilia Romagna nasce a Bologna tra i contadini e cittadini che ruotano attorno a Campi Aperti, Camilla Emporio di Comunità, ed Arvaia CSA. In breve tempo si aggregano altre persone e le principali realtà vicine ai temi della genuinità dei cibi e del consumo critico; presto la rete cresce in ambito regionale per promuovere un nuovo modello di produzione e consumo basati sui principi dell’agroecologia: minimizzare gli sprechi, utilizzare razionalmente le risorse, spostare il mondo del cibo verso forme attente alle produzioni biologiche locali e alle realtà di base dell’Economia Solidale.
Il modello di agricoltura e le scelte alimentari sono determinanti per la salute, la qualità del lavoro, la tutela del territorio. La Rete vuole divenire il principale interlocutore in grado di influire sulle scelte politiche regionali a sostegno delle Reti Alimentari Contadine e delle iniziative del mondo dell’Economia Solidale.
La Rete Per La Sovranità Alimentare propone da subito una serie di interventi non rimandabili:
- promuovere e sostenere circuiti solidali commerciali per le produzioni agroecologiche;
- favorire l’accesso alla terra delle nuove generazioni;
- orientare il Piano di Sviluppo Rurale al sostegno dell’Agricoltura Contadina;
- garantire a tutti i cittadini l’accesso alla terra per l’autoproduzione del cibo;
- prientare la ricerca pubblica verso l’agroecologia e la tutela della salute;
- sostenere la biodiversità, la produzione e utilizzo delle sementi comunitarie;
- diffondere consapevolezza alimentare e responsabilità sociale nella cittadinanza;
- contrastare lo sfruttamento del lavoro e garantire condizioni dignitose ed equa retribuzione.
Tipo:
gruppo di cittadini
Dove:
Allevamenti intensivi e produzione industriale di carne: che fare?
Appuntamenti
Quali problemi per l'ambiente e la salute umana?
Cosa possono fare contadini e coproduttori?
Incontro di autoformazione della Rete per la Sovranità Alimentare dell'Emilia-Romagna.
Domenica 12 febbraio, h. 15.30-18.30
Presso “Il Buco”, via Zago 11, Bologna (sotto ponte Stalingrado)